martedì 27 maggio 2014

Perchè ci piace viaggiare!









Viaggio, dal latino viaticum che stava ad indicare ciò che era necessario portarsi dietro per mettersi in cammino.

Il viaggio come scoperta, conoscenza di altri popoli e di se stessi, come sfida e come ricerca. La curiosità è la spinta primaria che riesce a farci uscire dal nostro isolamento e farci muovere e andare; quante emozioni legate al viaggio, quante sollecitazioni, quanti cambi di rotta.

Ovviamente il viaggio è personale e se riflettiamo molti cercano soluzioni ai loro malesseri o alle loro infelicità cercando il proprio viaggio ideale, rimanendo però scontenti alla fine perchè inconsapevoli che, e qui citiamo Virgilio: "Ebbene, i tuoi difetti ti seguiranno ovunque andrai"; o anche Socrate che riflette: “Perché ti stupisci, se i lunghi viaggi non ti servono, dal momento che porti in giro te stesso? Ti incalza il medesimo motivo che ti ha spinto fuori di casa, lontano”. A che può giovare vedere nuovi paesi? A che serve conoscere città e luoghi diversi? E’ uno sballottamento che sfocia nel vuoto. Domandi come mai questa fuga non ti è utile? Tu fuggi con te stesso. Devi deporre il fardello che grava sul tuo animo, altrimenti prima non ti piacerà alcun luogo"


Oggi viaggiare è diventato molto più facile e nonostante tutto continua a cambiare sempre qualcosa in noi; Proust diceva: "Il vero viaggio di scoperta non consiste nel trovare nuove terre ma nel trovare nuovi occhi".

Un viaggio può nascere per piacere, lavoro, per amore, per inseguire un sogno o anche perchè un sogno si è appena infranto; comunque sia ci porta a un movimento prima di tutto nella nostra mente. Il viaggio ci da sempre e comunque la possibilità di rimescolare le carte della nostra esistenza perché, come diceva Benjamin Disraeli: "Come tutti i viaggiatori ho visto più di quanto ricordo e ricordo più di quanto ho visto."

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