mercoledì 8 aprile 2015

I Maya e l'importanza dei numeri parte 2

Poseguiamo il nostro viaggio nell'affascinate cultura Maya, ricordate abbiamo iniziato da qui,approfondendo l'importanza dei numeri per questo straordinario popolo.
La numerologia è un'antica arte divinatoria le cui origini risalgono a migliaia di anni fa. Gli antichi Maya credevano al significato mistico dei numeri, come gli astronomi e i maghi assiro-babilonesi, i quali furono i primi ad affermare che la struttura dell'universo può essere spiegata in numeri. Quindi, fin dall'antichità, ai numeri è stato attribuito un fascino ed una magia particolare.
Anche l'astronomia, quindi, ha avuto un ruolo di primaria importanza e l'osservazione del moto dei corpi celesti, in primo luogo il Sole e la Luna e successivamente le stelle ed i pianeti, hanno assunto una importanza sempre maggiore con l’evolversi delle civiltà e con la necessità di ricavare da questi moti informazioni utili per la vita delle civiltà stesse. Solamente l’osservazione sistematica ed accurata del moto del Sole sulla volta celeste poteva permettere, ad esempio, di prevedere in modo corretto il trascorrere delle stagioni e con esso "inventare" l’agricoltura, stabilire i tempi delle battute di caccia. Gli esempi potrebbero essere infiniti.
Quindi anche le civiltà Centroamericane ed in particolar modo Maya ed Aztechi hanno rivolto il loro sguardo al cielo sia per motivi pratici, come detto precedentemente, che per motivi religiosi e rituali. Tutta l’astronomia dei popoli centroamericani è un complesso meccanismo di riti e numeri, di astronomia osservativa e di astrologia.
L'altissimo livello di conoscenze raggiunto dai Maya in campo astronomico e matematico è riscontrabile per esempio nell'essere riusciti a calcolare la durata del moto di rivoluzione della Terra intorno al Sole con uno scarto di un millesimo rispetto al valore calcolato dalla scienza moderna e senza l’utilizzo di strumenti di precisione oggi presenti. O ancora, è noto come essi furono in grado di prevedere le eclissi di Sole e di Luna con precisione dell’ordine del milionesimo rispetto ai tempi indicati dai super computer a disposizione oggi degli astronomi. Tenevano anche calendari con il computo dei cicli legati ai moti di Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno. E su alcuni monumenti sono state ritrovate la registrazione di date ed eventi accaduti fino a 400 milioni di anni fa. Fecero tutto questo usando un sistema numerico incredibilmente semplice come quello "vigesimale" (ricordate vuol dire che si basa sul numero 20 e non sul 10 come quello utilizzato da noi).
Fu proprio Diego de Landa, il primo studioso occidentale a venire a contatto approfonditamente con la cultura maya, a scrivere nei suoi diari: "Riuscivano a calcolare meravigliosamente le loro epoche, e così era facile per un vecchio con il quale mi capitò di parlare, di ricordare tradizioni che risalivano a trecento anni prima. Chiunque abbia messo ordine al loro calcolo dei katun, fosse stato anche il diavolo, lo ha fatto con una esattezza mai nel passato eguagliata".
Quali mezzi possono aver utilizzato i Maya, che non avevano altri utensili che quelli di pietra, per giungere a conoscenze astronomiche e astrologiche di una precisione così strabiliante? Sembra in effetti accertato che non abbiano usato ne orologi a sabbia ne clessidre ne altri strumenti di precisione. Probabilmente i loro calcoli furono basati esclusivamente su osservazioni oculari, calcoli di triangolazione e misure delle ombre; questo si evince soprattutto nella loro architettura dove sono presenti complessi archeologici veramente singolari che non potevano servire, vista la loro costruzione e collocazione, che per le osservazioni astronomiche. Ad esempio i templi-osservatori della città Maya di Uaxactun, dai quali si potevano mirare, con opportuni punti di riferimento, i luoghi del sorgere e del tramontare del Sole nei giorni di equinozio e di solstizio. La torre di Palenque, un vero e proprio osservatorio, dalle cui finestrelle opportunamente piazzate si potevano scorgere, negli istanti del loro sorgere e tramontare, il Sole, la Luna ed il pianeta Venere. Ed ancora il “Castillio” a Chichén Itzá, il “Caracol” dalla classica forma a cupola di osservatorio astronomico e tanti altri ancora. É interessante inoltre notare che i templi Maya avevano tutti 365 scalini, uno per ogni giorno dell'anno, ad evidenziare ancor di più come questo popolo fosse ben attento al tempo.
Non volendo fare un trattato scentifico o astronomico volevamo approfondire e dare risposte al grande interesse per i numeri che i Maya hanno da sempre dimostrato, proseguiremo nei prossimi appuntamenti conoscendo meglio la loro storia, cultura e mitologia perchè crediamo che valga la pena poterne sapere di più. A presto e come sempre auguriamo buon viaggio a tutti i viaggiatori della terra!

Nessun commento:

Posta un commento