mercoledì 29 aprile 2015

La bellezza dello Yucatan!

La penisola dello Yucatan è un luogo di storia leggendaria, bellezze naturali, mare e barriera corallina, meraviglie preistoriche grazie al popolo per noi più misterioso e affascinante che si conosca fino ad oggi, i Maya. Esiste tanta meraviglia da visitare in questa regione così da renderla unica, speciale e magica rispetto al resto del Messico. Fino al 1950, anno di costruzione di una linea ferrovia,  lo Yucatan era piuttosto isolato dal resto del paese e a causa delle distanze e delle grandi difficoltà di comunicazione con il resto della Repubblica ha sempre avuto una vita quasi indipendente e concentrata principalmente nella capitale Mérida, che con i suoi circa 96.000 abitanti è la quinta città del Messico; prima di allora la regione era unita con il resto del mondo esterno solo tramite oceano grazie a scambi commerciali con le isole dei Caraibi, gli Stati Uniti e l'Europa.
Uno dei più affascinanti aspetti di un un viaggio in queste terre, è rappresentato senza dubbio dal contatto che si avrà con la fantastica gente che oggi popola lo Yucatan, diretti discendenti proprio dei Maya. Fuori dai maggiori centri le donne indossano ancora le caratteristiche "huipil" e la cosa che più colpirà il viaggiatore sarà soprattutto la loro lingua, considerato che gran parte della popolazione parla ancora oggi dialetti locali nonostante l'istruzione obbligatoria in lingua spagnola dal 1917, in numerosi villaggi si continua ancora a parlare la lingua tradizionale.

mercoledì 8 aprile 2015

I Maya e l'importanza dei numeri parte 2

Poseguiamo il nostro viaggio nell'affascinate cultura Maya, ricordate abbiamo iniziato da qui,approfondendo l'importanza dei numeri per questo straordinario popolo.
La numerologia è un'antica arte divinatoria le cui origini risalgono a migliaia di anni fa. Gli antichi Maya credevano al significato mistico dei numeri, come gli astronomi e i maghi assiro-babilonesi, i quali furono i primi ad affermare che la struttura dell'universo può essere spiegata in numeri. Quindi, fin dall'antichità, ai numeri è stato attribuito un fascino ed una magia particolare.
Anche l'astronomia, quindi, ha avuto un ruolo di primaria importanza e l'osservazione del moto dei corpi celesti, in primo luogo il Sole e la Luna e successivamente le stelle ed i pianeti, hanno assunto una importanza sempre maggiore con l’evolversi delle civiltà e con la necessità di ricavare da questi moti informazioni utili per la vita delle civiltà stesse. Solamente l’osservazione sistematica ed accurata del moto del Sole sulla volta celeste poteva permettere, ad esempio, di prevedere in modo corretto il trascorrere delle stagioni e con esso "inventare" l’agricoltura, stabilire i tempi delle battute di caccia. Gli esempi potrebbero essere infiniti.
Quindi anche le civiltà Centroamericane ed in particolar modo Maya ed Aztechi hanno rivolto il loro sguardo al cielo sia per motivi pratici, come detto precedentemente, che per motivi religiosi e rituali. Tutta l’astronomia dei popoli centroamericani è un complesso meccanismo di riti e numeri, di astronomia osservativa e di astrologia.
L'altissimo livello di conoscenze raggiunto dai Maya in campo astronomico e matematico è riscontrabile per esempio nell'essere riusciti a calcolare la durata del moto di rivoluzione della Terra intorno al Sole con uno scarto di un millesimo rispetto al valore calcolato dalla scienza moderna e senza l’utilizzo di strumenti di precisione oggi presenti. O ancora, è noto come essi furono in grado di prevedere le eclissi di Sole e di Luna con precisione dell’ordine del milionesimo rispetto ai tempi indicati dai super computer a disposizione oggi degli astronomi. Tenevano anche calendari con il computo dei cicli legati ai moti di Mercurio, Venere, Marte, Giove e Saturno. E su alcuni monumenti sono state ritrovate la registrazione di date ed eventi accaduti fino a 400 milioni di anni fa. Fecero tutto questo usando un sistema numerico incredibilmente semplice come quello "vigesimale" (ricordate vuol dire che si basa sul numero 20 e non sul 10 come quello utilizzato da noi).
Fu proprio Diego de Landa, il primo studioso occidentale a venire a contatto approfonditamente con la cultura maya, a scrivere nei suoi diari: "Riuscivano a calcolare meravigliosamente le loro epoche, e così era facile per un vecchio con il quale mi capitò di parlare, di ricordare tradizioni che risalivano a trecento anni prima. Chiunque abbia messo ordine al loro calcolo dei katun, fosse stato anche il diavolo, lo ha fatto con una esattezza mai nel passato eguagliata".
Quali mezzi possono aver utilizzato i Maya, che non avevano altri utensili che quelli di pietra, per giungere a conoscenze astronomiche e astrologiche di una precisione così strabiliante? Sembra in effetti accertato che non abbiano usato ne orologi a sabbia ne clessidre ne altri strumenti di precisione.