
Viaggio, dal latino viaticum che stava ad indicare ciò che era necessario portarsi dietro per mettersi in cammino.
Il viaggio come scoperta, conoscenza di altri popoli e di se stessi, come sfida e come ricerca. La curiosità è la spinta primaria che riesce a farci uscire dal nostro isolamento e farci muovere e andare; quante emozioni legate al viaggio, quante sollecitazioni, quanti cambi di rotta.
Ovviamente il viaggio è personale e se riflettiamo molti cercano soluzioni ai loro malesseri o alle loro infelicità cercando il proprio viaggio ideale, rimanendo però scontenti alla fine perchè inconsapevoli che, e qui citiamo Virgilio: "Ebbene, i tuoi difetti ti seguiranno ovunque andrai"; o anche Socrate che riflette: “Perché ti stupisci, se i lunghi viaggi non ti servono, dal momento che porti in giro te stesso? Ti incalza il medesimo motivo che ti ha spinto fuori di casa, lontano”. A che può giovare vedere nuovi paesi? A che serve conoscere città e luoghi diversi? E’ uno sballottamento che sfocia nel vuoto. Domandi come mai questa fuga non ti è utile? Tu fuggi con te stesso. Devi deporre il fardello che grava sul tuo animo, altrimenti prima non ti piacerà alcun luogo"
Oggi viaggiare è diventato molto più facile e nonostante tutto continua a cambiare sempre qualcosa in noi; Proust diceva: "Il vero viaggio di scoperta non consiste nel trovare nuove terre ma nel trovare nuovi occhi".
Un viaggio può nascere per piacere, lavoro, per amore, per inseguire un sogno o anche perchè un sogno si è appena infranto; comunque sia ci porta a un movimento prima di tutto nella nostra mente. Il viaggio ci da sempre e comunque la possibilità di rimescolare le carte della nostra esistenza perché, come diceva Benjamin Disraeli: "Come tutti i viaggiatori ho visto più di quanto ricordo e ricordo più di quanto ho visto."